Cinzia Argenti

Nata il 21 maggio 1983 nella bella città di Livorno ho avuto una formazione di base scientifica, che mi ha dato ottime soddisfazioni in termini di risultati, ma mai veramente appassionato. L’inversione di rotta è avvenuta quando avevo più o meno 17 anni, in una Barcellona baciata dal sole di marzo, quando, persa dentro il park Guell iniziai a rendermi conto che quello non era un parco come un altro.  L’incontro con l’opera di Gaudì e di Mirò cambiarono il corso della mia vita. Da quel momento non ho più smesso di cercare sempre nuovi modi di vivere e creare emozioni.

Le ultime opere cercano di mettere in relazione e equilibrio questi due mondi, attraverso l’uso di tecniche diverse che dialogano nello stesso quadro.

La ricerca si struttura a cavallo di due tecniche diverse che si sovrappongono e, ancora indipendenti e riconoscibili, dialogano. Con questo mezzo l’artista si propone di indagare alcuni elementi di architettura mostrando allo spettatore angoli della città poco conosciuti o prospettive inusuali di edifici e monumenti.
In un’epoca in cui l’immagine digitale vive virtualmente, come una meteora, il tempo di un like, ecco che la fotografia acquista unicità e diviene mezzo di interazione artistica.
La lucidità dello scatto e l’elegante razionalità della fotografia subiscono un trauma, un taglio, uno strappo. In questa assenza si inserisce o, se vogliamo si rivela, l’intervento pittorico.
La composizione si trasforma, il reale si fonde con l’immaginato, fotografia, disegno e colori ad acrilico e olio si intersecano evocando altri mondi.

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