Angelo Froglia

Angelo Froglia

(Livorno, 23 marzo 1955 – Roma, 11 gennaio 1997)

da Wikipedia

Dopo il diploma conseguito presso il liceo artistico, si iscrive all’Accademia di belle arti di Firenze. Nel 1971 affitta un atelier e inizia a dipingere. Nel 1974 partecipa alla Quadriennale di Roma. Nel 1978, come membro di Azione Rivoluzionaria, compì un attentato alla sede livornese della Cisnal per il quale scontò tre anni e mezzo di prigione. Già in giovane età viene coinvolto nel consumo di droghe.

Nel 1981 uscito dal carcere torna a Livorno e riprende a dipingere. Nel 1984 avviene il gesto che espone Angelo Froglia su tutti i giornali del mondo: ovvero le teste ritrovate nel fosso della città di Livorno e attribuite ad Amedeo Modigliani

Froglia produce anche un video dal titolo “Peitho e Apate… della persuasione e dell’inganno (Cherchez Modi)“, e nel 1984 viene premiato dalla critica al Torino Film Festival. Dal 1985 Angelo Froglia riprende intensamente a lavorare, anche se la sua salute è minata dalla droga; è molto prolifico e con i diversi dipinti da lui creati organizza mostre, sia in Italia che all’estero.

Nel tempo si stanca di essere considerato come il protagonista del “caso Modigliani” anche se per lui non è mai stata una “burla” ma una performance dal significato estetico sociale.[senza fonte]

Poco prima di morire all’amico Massimo Carboni confida: “Il tempo non conta e fin dove posso arrivare lavoro, l’importante è la convinzione che ci metti dentro.

Dopo una lunga malattia muore l’11 gennaio del 1997.

cedrca le opere nell’e-commerce

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