Descrizione
Tecnica mista su polistirolo, cm.50×100
A protezione l’opera è ricoperta da una lastra di plexiglass
Unframed
L’opera è la rappresentazione di ciò che ormai è il nostro quotidiano. Un’evoluzione o un’involuzione?
Per quanto conserveremo ancora la posizione eretta, la tonicità muscolare, il pollice opponibile, la nostra ricchezza di linguaggio, la capacità di analisi, di attenzione, di relazione affettiva… Stiamo cominciando ad esprimerci per frasi monche, povere di vocaboli, a esprimere giudizi velocissimi e sintetizzabili in un emoticon… Avremo forse un cervello più piccolo, gli occhi con una nuova palpebra laterale per proteggerci dai raggi degli schermi, una mano ad artiglio, e saremo tutti più bassi e gobbi?
E chi scrive testi critici si esprimerà per hashtag?
#smartphone #evoluzione #involuzione
Andrea Renda lavora utilizzando supporti di polistirolo schermato da una superficie traslucida attraverso la quale appaiono superfici tormentate, scavate, graffiate e incise, dense di colore che si esalta e si moltiplica con la rifrangenza della luce.
Il filo conduttore è un dialogo continuo, talora una sintonia, talora una contrapposizione tra spirito e materia, tra gesto e segno.
Un tentativo di comprensione e rappresentazione della realtà attraverso un’azione più o meno intenzionale, la cui traccia è una ricomposizione, mediata dal mezzo espressivo esso stesso protagonista, di forze istintive inconsapevolmente guidate.
Scavare come metafora di ricerca, esterna ed interna a sé, come mezzo di indagine e come manifestazione nel dipanarsi delle possibili soluzioni.