Elia Pellegrini Mamie

Elia Pellegrini Mamie

Mamie come alter ego artistico nasce, e non a caso, a Parigi.

Mamie è un’artista che si muove tra sperimentazione e dualità, cercando di tradurre in immagini la complessità delle sue emozioni. Le sue opere, apparentemente eterogenee, riflettono una ricerca di senso e di identità attraverso il linguaggio visivo. Il suo percorso creativo nasce dal desiderio di esprimersi liberamente, senza limiti o stereotipi, trasformando la pittura in un mezzo per esplorare il dentro e il fuori di sé.

Nei suoi personaggi, in bianco e nero, Mamie racconta una bellezza non convenzionale, fatta di linee sinuose e segni grafici che paiono maschere o simboli di un’identità in costruzione. Sono immagini glamour, ma attraversate da un senso di fragilità, come sogni sospesi tra realtà e desiderio.

In netto contrasto, le opere astratte di Mamie giocano con il caso e il controllo. Macchie che ricordano fili spinati, linee colorate che si intrecciano fino a diventare gabbie, e una tela dorata spaccata in due da un rilievo materico che sembra voler dividere opposti irriducibili: luce e ombra, materia e spirito, ordine e caos.

Attraverso questi lavori, Mamie cerca di liberare la mente dagli schemi e di esprimere quella “travolgente libertà” che, nelle sue stesse parole, è il cuore pulsante del suo fare arte. Ogni opera è una dichiarazione di esistenza, un tentativo di trasformare emozioni complesse – dolore, passione, gioia – in immagini che possano dialogare con lo spettatore.

“Libero di essere tragicamente”
È il manifesto dell’artista: un invito a liberarsi dai condizionamenti mentali e a esprimere pienamente la propria natura attraverso l’arte.

Maria Teresa Majoli, dicembre 2024

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Elia Pellegrini: Un Viaggio di Passione e Crescita

La Freschezza della Gioventù e il Coraggio e Passione

Dal suo debutto artistico nel marzo 2024, Elia Pellegrini, che ha scelto lo pseudonimo “Mamie”, ha intrapreso un viaggio affascinante nel mondo dell’arte. Durante un viaggio a Parigi, ha sentito una chiamata profonda che lo ha spinto a dedicarsi anima e corpo alla pittura. Con una carica di energia e dedizione, ha iniziato a esplorare il mondo creativo senza riserve.

Elia ha abbracciato la sua passione per l’arte con tutto sé stesso, nonostante una formazione artistica tradizionale limitata. Questo coraggio di lanciarsi in un campo nuovo e complesso senza un bagaglio formale consolidato rappresenta una qualità tipica della gioventù: la capacità di osare senza esitazioni.

Di fronte alla noia di giovani “vecchi” con una visione statica della vita e che vivono in una stagnazione rassegnata, bloccati in un contesto sociale che non offre opportunità per l’innovazione o la ribellione, Elia ha il coraggio e la freschezza di una vera gioventù. La sua energia, purtroppo spesso sottovalutata come plusvalore artistico, sta emergendo sempre più, offrendoci nuove prospettive.

Nel corso della sua prima mostra personale, molti osservatori hanno notato quel “Qualcosa” che rappresenta l’inizio di un cammino di maturazione che Elia sta percorrendo. Le sue opere, pur mostrando una certa inesperienza, dovuta sia alla giovane età che alla assenza di preparazione tecnica, riflettono una carica comunicativa genuina e vibrante e  che ha lasciato gli  spettatori con il desiderio e l’augurio di veder sbocciare sempre nuovi lavori e nuove sfide.

Il giovane artista, con la sua determinazione e passione, rappresenta un esempio lampante di come la spontaneità e l’entusiasmo possano superare la mancanza di esperienza formale. Elia sta imparando sul campo, affrontando con entusiasmo le sfide che l’arte porta con sé, ma mantenendo sempre un’apertura al feedback e alla crescita.

Elia Pellegrini è un simbolo di come la fiducia in se stessi e la capacità di sperimentare possano dare vita a opere autentiche e coinvolgenti. La sua energia creativa, supportata dalla volontà di crescere, promette di svilupparsi ulteriormente, rendendolo una figura interessante nel panorama artistico emergente. Con il tempo e l’esperienza, la sua comunicatività latente continuerà a evolversi, lasciando un’impronta nel mondo dell’arte.

Maria Teresa Majoli, gennaio 2025