Taichi Ichikawa

Nato nel 1975 ad Aichi, in Giappone, Taichi Ichikawa espone in Italia dal 2020
Si esprime principalmente con l’acquarello, tecnica con la quale realizza intensi e bellissimi volti di donne.

“Taichi Ichikawa illustra l’infinito mondo femminile in uno spazio limitato di un foglio, con un tratto preciso, con dei colori delicati dai pigmenti finemente mescolati.
Ogni volto ha una sua espressione per definire l’universo donna. L’osservatore cerca di entrare in empatia con ognuno dei ritratti esposti attraverso un semplice approccio per trarre un’ emozione diversa: tenerezza, ingenuità, ma anche voglia di cultura, di cambiamento. Un insieme di sentimenti difficili da estrinsecare con le parole, ma più facile da disegnare e delicatamente sfumare con i colori.
Nei ritratti si legge la solitudine, l’amore, lo sguardo assente nel vuoto alla ricerca di nuove emozioni. Osservare i volti riflettere e pensare che non è necessario saper leggere tra le righe per comprendere che le varie protagoniste raffigurano la vita. In tutte le sue sfaccettature, variegate ed identiche al tempo stesso.
I toni di colore dei volti rappresentano un insieme cadenzato, dolce e sentimentale, ma non riescono a confondere quello che è il loro soggetto prediletto: la vita, nel bene e nel male equiparata alla libertà.
L’immaginazione reale a volte fantasmatizzata, dalla lotta per la vita-libera, assume quasi una provocazione e l’immagine sembra a sua volta essere evocata da una speranza ardente, una netta antitesi con la vita, accettata e pensata tra integrazione e coscienza.“

Beinda Villanova
dal testo di presentazione della mostra personale di Taichi Ichikawa a Salerno, a cura dell’ architetto Maria Irene Vairo.

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“Nel silenzio di uno studio illuminato dalle sfumature dorato-rosate del tramonto, nascono acquarelli dalla delicatezza senza tempo. La pennellata, leggera come un sussurro, si posa sulla carta di riso pregna di promesse, trasformandola in uno specchio dell’anima femminile.

Gli occhi languidi, profondi come pozzi d’ambra, incrociano lo sguardo dello spettatore senza timore, invitandolo a esplorare il labirinto delle emozioni umane. Donne sfrontate, che sfidano il mondo con il loro sguardo deciso, e altre perdute, con lo sguardo smarrito nel vuoto di un’incertezza interiore. Talora danzano leggere come foglie portate dal vento, i loro corpi si piegano sinuosi sotto la pioggia che scende come lacrime del cielo. Accanto a loro, il gatto si arrotola con noncuranza, complice dei loro segreti e delle loro passioni. I capelli scuri cadono come seta intorno ai volti dai lineamenti perfetti, mentre l’incarnato di porcellana conferisce loro un’aura di eterea bellezza.

In ogni pennellata si cela la maestria di un’artista che ha saputo catturare l’essenza stessa della femminilità, trasformando la morbida carta in un viaggio attraverso la bellezza e il mistero dell’universo femminile.”