Maura Mattiolo
“Quando non ho più blu, metto del rosso” si legge nell’opera “Manichini” che cita Pablo Picasso.
Queste parole riassumono il concetto della creatività della mancanza, ovvero quell’intelligenza capace di riempire un vuoto in maniera fantasiosa e funzionale.
Il rosso è il colore del sangue, della passione e dell’energia vitale, è l’espressione del calore e della forza creatrice. I toni caldi sono preponderanti e le pennellate corpose, dettate da una rapida consequenzialità, conferiscono dinamicità e movimento, in contrapposizione alla staticità dei soggetti ritratti: dei manichini. La malinconia della messa in scena scava in profondità nell’animo dello spettatore, che riconosce quei vuoti fino a identificarsi, trovando nel colore la forza propulsiva per la rinascita.
(Dalla presentazione critica di Rosanna Accordino per Paratissima 2021)
“Sono una pittrice informale, lavoro sull’effetto cromatico e nella scomposizione e sovrapposizione dei piani. Amo che sia il colore a suggerire la forma che è presente nei miei lavori in modo leggero ed intuibile collocandomi a metà strada fra l’informale e l’astratto, con echi di naturalismo astratto e cubismo.
Le mie opere hanno spesso riferimenti personali, al mio vissuto, al paese natale e al Polesine, terra piatta fra cielo e mare, che mi accoglie ed al quale rubo i colori… Maura Mattiolo
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