Franco Tempesta

Franco Tempesta, classe ’66, milanese di nascita ma cittadino del mondo.

Franco Tempesta si diploma illustratore e fumettista nel 1988 e comincia da subito a collaborare come free lance per le maggiori case editrici e agenzie di pubblicità italiane e internazionali.

Nel ’94 la scoperta della pittura, una “sconcertante necessità” di percorrere un nuovo percorso artistico, parallelo a quello dell’ illustrazione professionale, svincolato da esigenze di mercato e dalle “gabbie” della committenza editoriale.

Dai primi quadri, fortemente influenzati dall’esperienza iper-realistica professionale, alla ricerca di nuove vie espressive più personali, intime, verso l’essenzialità e l’istintività del segno, eliminando da prima la prospettiva ed il manierismo calligrafico, successivamente a evolvere la forma sviluppando una sorta di simbolismo dell’ immagine e del colore.

Il colore come protagonista dei quadri, puro, senza compromessi o sfumature, immediato, a scatenare una forza primordiale che coinvolge e sconvolge.

La continua sperimentazione e ricerca di tecniche e materiali lo porta a cimentarsi con la scultura, dove con l’utilizzo di materiali riciclati, come legno, ferro e cartone, riesce a far emergere la propria personalità eclettica e ed il suo personale “fantastico” mondo interiore.

Daniela Vartolo

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Atmosfere lunari, sospese, magiche.

Il silenzio notturno delle profondità degli abissi ci avvolge.

Colori forti: rossi, neri, materici, come a voler dare un corpo a ciò che è pura interiorità.

Balene, alati animali chimerici abissali che emergono, sospesi in cielo, alla luce della luna.

Apparizioni.

Visioni.

Falci argentee di lune sospese su silenti mari interiori.

Le creature si lasciano avvicinare, guardare, non destano paure sopite, nascoste.

Strumenti magici per afferrare, sintonizzarsi sull’amore cosmico. Stazioni radio ricetrasmittenti.

Glimpses di mondi interiori. Persi tra frammenti di palazzi-totem atlantidei. Iniziatici.

Il tempo è sospeso, catturato in attimi di eternità, ”tra lo stare e l’andare”.

Viaggi interiori. Atemporali. Acquarei. Abissali. Che parlano d’altro, di mondi d’altri, dove tutto è immobile, silente.

A volte si trovano dei signpost che indicano direzioni perdute, dimenticate. Da seguitare.

Dante Cremonesi

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