Giorgio Mattioli

Giorgio Mattioli

Nasce a Chieti nel 1940, ma poco dopo la famiglia si trasferisce in Emilia Romagna. Giovanissimo, scopre i primi rudimenti della pittura avviatovi dalla madre, ex soprano lirico, e dallo zio. A Ferrara frequenta il pittore Bruno Casalini, a Forlì ha l’opportunità di dipingere sotto la guida del maestro Maceo Casadei. Del 1968 è l’incontro con Ado Babini, pittore imolese che più lo segnerà artisticamente.

Nel 1971 si trasferisce a Milano dove contrae amicizia con Pompeo Borra e Salvatore Fiume. Nel 1975 è a Roma dove ha il piacere di frequentare Franco Gentilini, Mario Purificato, Ennio Calabria e in modo del tutto particolare, anche se per poco tempo, Giorgio de Chirico. Viaggia molto in Europa, specialmente in Spagna dove si distingue per le copie eseguite dagli originali di Francisco Goya. Tornato a Roma svolge con impegno estremo la propria attività sviluppando sempre nuovi aspetti dell’arte moderna. La sua creatività non è rivolta solo all’arte pittorica ma anche alla scultura, alla recitazione e regia teatrale, alla scenografia e coreografia, alla poesia. Lavora due anni in Radio Svizzera Italiana a Lugano e quindici per la Radio TV Italiana. Frequenta a Roma la grande attrice Teresa Franchini. Nel 1972 è al teatro Uomo Milano come attore d’avanguardia ed aiuto regista. Nel 1976 fonda a Roma la compagnia teatrale “Il Pungiglione”, rimasta operativa fino al 2013. Regista di 39 lavori teatrali, mette in scena e recita in opere di autori come Ibsen, Checov, Brecht, Shakespeare, Pirandello, Goldoni. Nel 1983 aderisce al movimento “INI” fondato da Gabriele-Aldo Bertozzi. Nel 1984 pubblica Manifesto Ini del video-teatro e rappresenta a Roma la pièce teatrale Inisfera. Il secondo manifesto INI è del 1987. Negli anni successivi metterà in scena l’Escuriale di Michel de Ghelderode con prologo ed epilogo inista, la Signora Proteo e AIUOE per l’Istituto Cine/TV di Stato a Roma. Sebbene risieda a Roma, sceglie come proprio centro operativo una ridente località abruzzese quale luogo ideale per la propria creatività. Il maestro Mattioli viene catalogato in “Arte Moderna” (Edizioni Mondadori, n° 27 e 28) come artista di particolare interesse. Fonda numerose correnti d’arte fra le quali l’iperscrittura, l’ideogrammismo la pittoscrittura, il retinismo, il casismo, il causismo, il fossilismo, il sezionismo. Nel 2013 pubblica “666-Il tempo della bestia”, una raccolta di pensieri ed aforismi sull’arte e sul mestiere dell’artista. Negli ultimi anni della sua vita si dedica quasi esclusivamente alla pittura. Muore nel 2017 ad Ascoli Piceno.

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