Fabio Brambilla 

Fabio Brambilla, aka “Fabiobram”, è nato nel 1960 a Monza, dove lavora come libero professionista. Si è appassionato al mondo artistico fin da ragazzo e si è avvicinato alla pittura come autodidatta, intraprendendo un percorso di ricerca e di sperimentazione che lo ha portato ad esporre in tutto il territorio nazionale. Ha partecipato a svariate mostre, rassegne, fiere e concorsi, ottenendo sempre interessanti critiche e apprezzamenti.

La natura e la materia sono le costanti che accompagnano da sempre il percorso artistico di Fabio Brambilla.

In una continua evoluzione, la pittura astratta, informale, gioca con i piani, volumi, profondità, forma, colore, che si amalgamano e si bilanciano in un equilibrio compositivo del tutto armonico. Un ritmo sobrio cadenza l’energia che si sprigiona da questo incontro tra il reale tangibile ed una propria concezione poetica, tra un’analisi cruda e una intima e personale intuizione, che si arricchisce via via di nuovi spunti ed elementi di riflessione.

Le ombre, le luci che emergono dalle tele evocano pianure, boschi, distese sabbiose, e ci trasportano in evanescenti e mute atmosfere. Gli spessi strati di colore, complessi e stratificati così come complessa e stratificata è la realtà, accolgono nuovi elementi, frammenti di vegetali, scoperti nella natura e sottratti al disfacimento, offerti in nuove vesti e composti in un effetto scultoreo che sprigiona una grande tensione vitale. L’impatto visivo diviene multisensoriale e l’opera dialoga imponendo la sua fisicità ed espandendosi nello spazio.

E la bellezza intrigante diviene un catalizzatore che provoca il pubblico a nuove e profonde riflessioni.

Silenziosi, muti, i cieli grigi di lamine nebbiose, gli intensi verdi del muschio, le terre lunari annerite dal fuoco o arrossate da foglie rugginose, i tronchi brulli che si accendono di colore, si oppongono risoluti ad una evoluzione distopica del nostro rapporto con il pianeta.

E’ l’amore appassionato per la natura la molla che spinge la pulsione artistica nella direzione di una irrinunciabile opera di denuncia in cui il risultato estetico si accompagna ad una forte valenza concettuale.

Novello alfiere del patrimonio naturale, erge le sue opere a vessillo di nuovi possibili corsi che possano proteggere quel sottile equilibrio così necessario e così minacciato.

IL PROGETTO NATURA

La ricerca dell’artista è rivolta alla fragile condizione dell’ecosistema nella nostra contemporaneità.

Un forte richiamo ai temi della biodiversità, ecosostenibilità, riciclo.

Le opere che costituiscono il corpo della mostra sono realizzate con frammenti di vegetali, scarti rinvenuti e riportati a nuova vita e a nuovi ruoli.

Ogni lavoro è composto da strati sovrapposti di materia di origine vegetale e naturale, trattata e lavorata con altri materiali, anch’essi di recupero, che possono essere carta, legno, stracci, polistiroli, sostanze plastiche ed infine smalti e vernici. Nascono così strutture complesse di alto impatto visivo e emozionale che assumono una forte valenza concettuale.

L’interesse dello spettatore è attratto dal fascino del colore e della forma, e la tridimensionalità materica, che suggerisce l’idea di un’esplorazione tattile, ne accresce il coinvolgimento e l’empatia dirigendo l’attenzione a più profonde riflessioni sui temi che hanno guidato tutto il processo creativo.

Opere nelle quali l’originale proposta dell’artista si accompagna ad un forte impegno sociale di sensibilizzazione del pubblico per la tutela della natura e dell’ambiente.

Maria Teresa Majoli

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La poetica della materia è una costante in tutto il percorso artistico di Fabio Brambilla. La sua pittura astratta, informale, si arricchisce di nuovi elementi corporei.

Entrano in scena presenze concrete e tangibili: stoffa, colla, resine, sassi, legno.

Le molteplici variabili messe in campo si trasfigurano in un gioco sapiente tra colori, tra colore e materia, tra materia e volume. L’impatto visivo diviene multisensoriale e l’opera interagisce comunicando la sua fisicità ed espandendosi nello spazio. Gli spessi strati di colore, accanto alle inclusioni dei nuovi elementi, assumono un effetto scultoreo da cui si sprigionano le forze evocative della materia in una grande tensione vitale.

Piani, volumi, profondità, forma, colore, luce si amalgamano e si bilanciano in un equilibrio compositivo del tutto armonico. Un ritmo sobrio cadenza l’energia che si sprigiona da questo incontro tra il reale tangibile ed una propria concezione poetica, tra un’analisi cruda e una intima e personale intuizione, in una potente allegoria del grande enigma dell’esistenza.

Maria Teresa Majoli

 

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