HERMAN AMANN

Herman Amann (1934 – 2020)

Nato a Bad Bellingen, Germania, nel 1934, a vent’anni si trasferisce a Parigi, dove vive e lavora.  Già dai suoi primi lavori rifiuta i movimenti dominanti e le mode, e intraprende una via che non lascerà più, cioè un dialogo permanente con la filosofia e il tentativo di avere una pittura pura, non svilita dalle mode. Per 40 anni è stato ossessionato da una sola cosa: il colore. Conscio dell’impossibilità per i materiali pittorici esistenti di rendere l’essenza del colore, sceglie la ricerca di nuovi materiali, tecniche e forme. Nel 1986 fonda la “Nouvelle Pigmentation”. Come le linee, i triangoli, le sgocciolature hanno una loro ragion d’essere autonoma, avulsa dalle preesistenti forme alle quali dovrebbero riferirsi, come cioè è stata liberata la forma da ogni riferimento rappresentativo, così può essere liberato il colore, per creare una pittura ove il colore non ha altro referente che sé stesso. Colori che non possono esistere altro che sulla tela: un nuovo mondo dove forme e colori sono estranei alla nostre precedenti esperienze. Negli anni novanta perfeziona l’uso dei pigmenti fluorescenti, sulla linea delle esperienze newyorkesi, trovando un suo proprio linguaggio.

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