Giuseppe Portella

Giuseppe Portella e le sue fantastiche opere in resina.

Giuseppe Portella lavora con la resina, un materiale contemporaneo al quale l’artista volge tutta la sua attenzione. Questo materiale fluido si presta alla costruzione, strato dopo strato, di nuovi spazi tridimensionali in cui giocare con i pigmenti, con le trasparenze, con la profondità.

Accanto alla resina, ha sperimentato, primo in Italia, le proprietà delle terre rare luminescenti, elementi che si caricano di luce, sia naturale che artificiale, e la riemettono quando sono al buio. Ha realizzato con così opere mutabili, dato che cambiano aspetto quando cambiano le condizioni di illuminazione.

“La mia ricerca del colore e della luminescenza uniti alle resine si basa sulla libertà di questi elementi di muoversi in modo autonomo. Pochi tocchi ed i colori e la luce prendono forma. La resina li trasforma donando  tridimensionalità e profondità. La tecnica è totalmente e volutamente primitiva perché l’uomo non può e non deve incidere sulla luce e sul colore. Può solo partecipare ed inserirsi lasciandosi condurre dal magnetismo ed ecco che l’opera svela la propria anima.”

Si aggiunge poi un nuovo elemento che compare nelle opere del ciclo “Ololux”:

“l’ utilizzo di materiali olografici uniti alle resine, mai utilizzati insieme fino ad ora in campo artistico, mi ha permesso di giungere all’obbiettivo primario che mi ero prefissato: quello di “inglobare” la luce nelle mie opere, ingabbiandola dentro semisfere, strati di resina o forme scultoree trasparenti. Inglobare la luce per renderla protagonista assoluta utilizzarla come materia primaria e non come co-protagonista nell’opera d’arte.”

“Continua da anni la mia ricerca nel tentativo di portare la luce dentro le mie opere, una sperimentazione che non ha fine, per dimostrare che la luce è materia esattamente come il nostro pensiero.

Il mio intento è quello di imprigionare l’ arcobaleno, per osservarlo in ogni momento, per vedere lo spettro dei colori vivi e naturali della luce, inimitabili ed emozionali.

Un movimento luminoso che attrae e cattura lo sguardo, portandolo dentro scrigni di luce, annullando ogni altro inutile elemento.”

Un percorso complesso quindi, alla ricerca costante di nuovi linguaggi e nuove interpretazioni della realtà.

“In un futuro non così lontano, i simboli sostituiranno la miriade di linguaggi della nostra civiltà. I suoni prenderanno il posto delle parole cambiando radicalmente la comunicazione.  I cerchi nel grano rappresentano questo fenomeno da tempo dando vita ad un nuovo linguaggio. Essi si formano al passaggio di piccole sfere di luce.”

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