Giovanna Marino

Giovanna Marino mostra melograno

Giovanna Marino è nata a Livorno dove vive e lavora.

Riportiamo un bel testo scritto per lei da Bruno Sullo

Isole musicali

L’approccio di Giovanna Marino al mondo della musica è lirico, consonante, spirituale. L’artista, operando con tenacia all’interno del proprio mondo pittorico, si pone alla ricerca dell’anima della musica, che può ritrovarsi anche al di fuori della specifica pratica professionale, e si esprime nell’ineffabile armonia che si manifesta nei rapporti tra le infinite e pure forme geometriche (per lo più circolari o curvilinee) quando esse si caricano di risonanze cromatiche e di sempre nuove e affascinanti coreografie. E’ una ricerca che scende nel profondo , investe lo scenario psicologico che sta a monte della composizione musicale e procede unendo emozione e ragione, individuando nuclei linguistici dotati di propria “voce”, e testandone la resa espressiva nel confronto con se stessi e/o con il contesto in cui sono immersi. I temi “musicali” di Marino sono elaborati in una modalità non diretta, in una dimensione di sogno incantato evocatore di melodie lontane e struggenti, dalle quali emergono frasi e gruppi sonori che l’artista definisce, propriamente,  Isole musicali. Tra esse, echi e rimandi, risonanze e consonanze, dialoghi e contrasti si organizzano in un tessuto sonoro in cui l’apparente serenità delle forme limpide e dei colori solari si complica con una nota profonda, sotterranea, di apprensione, legata alla fragilità della costruzione. In realtà il lavoro di Marino insiste con fierezza sulla propria natura visiva, e tuttavia propone dell’evento musicale una lettura che permette una sorta di superamento di se stesso, un’abitazione di scenari diversi e inconsueti quali sono, per un musicista, quelli della pittura. Il processo di reciproco  condizionamento non è, in Marino, rude ed esplicito, ma indiretto, mediato (dalla sua identità di pittrice), e proprio per questo è stimolante, ricco di aperture ed espansioni che dipanano il loro discorso sul piano – consono ed efficace – della resa armonica piuttosto che su quello di una diretta e convenzionale rappresentazione di forme e immagini.

Livorno, aprile-maggio 2008

Bruno Sullo

GIOVANNA MARINO,  L’albero del pane. Installazione 

Mochi Farm

Passeggiata nell’arte 2013

 

L’artista, che lo scorso anno presentò uno struggente Albero dei Ricordi, propone oggi un altro albero, realmente esistente ma reso con una sorta di scherzoso transfert linguistico, l’Albero del Pane. L’albero del pane, quello vero, produce grossi frutti (fino a 3 kg) dal sapore simile al pane, che sono stati usati nel ‘700 in Inghilterra come alimento per poveri e per schiavi, ed è tra l’altro protagonista nella celebre vicenda  dell’ammutinamento del Bounty (1789). Dunque un retroterra storico importante, al quale l’artista si riferisce appendendo, in modo quasi beffardo, delle rosse forme di pane a un frondoso e stupefatto olivo del Mochi. A terra, frutti (pani) maturi caduti dall’albero.L’opera ha un forte impatto visivo e concettuale, dovuto al contrasto dei colori e all’ampia forbice tra l’albero prescelto e i suoi anomali frutti: che è indizio e garanzia di creatività.

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